Metodo infallibile contro qualsiasi insonnia

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"Scusa hai visto il libro?"
"Che libro".
"Non lo so. Quello che stavo leggendo".
"Non riesci a dormire?"
"Ne stavo pur leggendo uno da qualche parte".
"Non riesci a dormire".
"Ma ci pensi a che anno è?"
"Duemilaediciannove".
"Non dovrebbe essere un anno del genere".
"Per questo non riesci a dormire?"
"Non avevo previsto di essere ancora vivo, nel duemilaediciannove".
"No?"
"Da piccolo mi sembrava già tanto se sfangavamo il Duemila".
"Tutto il resto è grasso che cola, allora".
"Ma ti sembra un anno in cui possiamo esserci, io e te? Il Duemilaediciannove?"
"Puoi leggere il mio libro se vuoi, è carino".
"Quando ero piccolo erano gli anni dei film di fantascienza. 2019 i guerrieri dello Spazio. 2019 Fuga da staminchia".
"Ecco, guardati un film".
"Non funziona".
"Quello coi bivi".
"Mi mette angoscia. 'sti cazzo di anni Ottanta. Sempre lì a ricordare gli anni Ottanta, e intanto precipitiamo, precipitiamo nel vuoto. Tra un po' sono i Venti, ti rendi conto".
"Scrivi un pezzo".
"Ho l'ansia".
"Conta le pecore".
"È come contare i respiri che mi restano".
"Di' il Rosario".
"Con che faccia ormai".
"Correggi i temi".
"zzzzz".
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Ti piaccio? Ma quanto ti piaccio? (un sondaggio)

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Buon anno tutti, il mio 2015 davvero non mi consente di lamentarmi. Prima del solito super-interessante bilancio di fine anno, vorrei chiedere qualcosa a quelle indispensabili persone che negli ultimi anni sento un po' più distanti, i lettori. Sì perché nei commenti siamo i soliti quattro gatti (benché graditi) e sui social, eh, non si capisce mai cosa succede sui social.

Per questo motivo ho pensato di farmi un'idea con uno di questi strumenti interattivi che ci sono su internet adesso. Si chiama "sondaggio", bisogna mettere qualche puntino in qualche pallina, vi prende tre minuti e ho cercato di farlo il meno noioso possibile. Grazie fin d'ora a tutti!


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Plagio

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Dialogo

“Ehi, signore”.
“Che vuoi? L’euro te l’ho già dato, quindi…”
“Sì, signore, ma il calendario non lo vuole?”
“Aaah, perché tu non sei un mendicante, tu”
“No signore”.
“…invece sei un venditore di calendari”.
“Se vuole ho anche quello con l’oroscopo”.
“L’oroscopo”.
“Personalizzato. Lei di che segno è?”
“Cancro”.
“Cancro, allora, vediamo… il cancro…”
“Non che cambi molto”.
“Perché, non ci crede all’oroscopo?”
“Non molto, no”.
“E fa male, guardi qui: Cancro: il 2010 sarà il vostro anno”.
“E tu invece ci credi”.
“Ma sì, signore, perché no”.
“Cioè, credi che questo sarà il mio anno”.
“E anche il mio, perché sono Cancro anch’io”.
“Fantastico. Sarà un grande anno”.
“Certo”.
“Come il 2009”.
“Meglio, signore, meglio!”
“Perché diciamolo, il 2009…”
“Lasciamo perdere”.
“Eh, infatti. Piuttosto magari come il 2008…”
“Peeer carità”
“Già, già, anche il 2008… ma allora che anno ti piacerebbe rivivere?”
“In che senso?”
“Di questi ultimi anni, scegline uno”.
“Ah, no, degli ultimi anni no, nessuno”.
“Da quant’è che vendi questi oroscopi, sentiamo”.
“Mah, saran dieci anni ormai”.
“E di questi dieci non ce n’è uno che ti rivivresti volentieri…”
“Mmmmmno”.
“Neanche uno! Uno in particolare, un po’ più felice degli altri!”
“Così su due piedi… no”.
“Però la vita è bella”.
“Certo che è bella, lo sanno tutti”.
“Per dire, se tu questi anni potessi viverli da capo… non ti piacerebbe?”
“Altroché!”
“Ma se dovessi riviverli esattamente come li hai vissuti la prima volta… con le stesse gioie e gli stessi dispiaceri…”
“Ah, no, così no”.
“E allora, scusa, che vita vorresti rifare? La mia? Quella di Berlusconi, o di chi altri? E credi che io, o Berlusconi, o chiunque altro, non risponderemmo proprio come te? Credi che a qualcuno piacerebbe tornare indietro per rivivere esattamente la stessa vita?”
“No, non credo”.
“Quindi se ti regalassero dieci anni di vita… ma solo a patto di riviverli esattamente come gli ultimi dieci... tu rifiuteresti”.
“Rifiuterei”.
“E che vita vorresti, allora?”
“Mah, una vita così… come mi viene, senza saperne niente prima”.
“Come non si sa niente dell’anno nuovo”.
“Esattamente”.
“Sai cosa ti dico? Anch’io. E chiunque altro. Ma questo vuol dire che il caso ci ha trattato tutti male, almeno fino al 2009: o che perlomeno ci ha dato più dispiaceri che gioie”.
“Ma…”
“Altrimenti come si spiega il fatto che nessuno accetterebbe di rinascere, per vivere la stessa identica vita che ha fatto fin qui? Però la vita è bella, dicevi”.
“Certo”.
“Ma è bella solo la vita che ancora non si conosce. Quella che abbiamo conosciuto fin qui, no, quella non ci è piaciuta così tanto. In futuro invece andrà meglio”.
“Eh, speriamo”.
“Con l’anno nuovo il caso comincerà a trattarci tutti bene, e finalmente avremo una vita felice. Meno male. Hai detto che hai un calendario personalizzato?”
“Certo, eccolo qui”.
“Ed eccoti un altro euro, toh”.
“Oh, grazie, grazie signore. Arrivederci. Calendari! Calendari con l’oroscopo! Calendari del Duemilaedieci!”

(Giacomo Leopardi – segno zodiacale Cancro – vi augura un felicissimo 2010).
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"Suggerisci una riforma costituzionale a caso", 2

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Quest'anno cercherò di scrivere poco di politica e di non pontificare su cose che non conosco.

Spara Dario Spara
Per esempio, sul semipresidenzialismo non mi pronuncio. Non mi faccio mica fregare. Qualche mese fa mi sembrava perfino un sistema interessante, per cui non posso mettermi a criticare Franceschini, che queste cose le avrà studiate meglio di me... e poi si vede che è uno serio, mica il tipo che la butta lì soltanto perché è davanti a una telecamera.

Vorrei soltanto capire: ma il PD funziona così? Cioè, c'è questa sede a Roma, praticamente un appartamentino in Piazza Sant'Anastasia, dove ogni tanto il segretario e il vice vanno a fare un vertice a due, Buon Natale, Buon Anno, senti, hai visto che forza quel Sarkozy? Mi è venuto in mente che nel 2008 potremmo fare anche noi il semipresidenzialismo, cosa ne dici?

"Figata! Però forse prima dovremmo consultare la base".
"Dici?"
"Sai com'è, io ho appena presentato un proporzionale misto alla tedesco-spagnola, se adesso salto fuori col modello francese rischiamo di incrinare questa sensazione di compattezza interna che finora abbiamo cercato di suggerire nel pubb... nell'elettorato"
"Hai ragione, soltanto... come facciamo a consultarla? Non ci sono le strutture intermedie, ci siamo soltanto io e te..."
"E io sono molto impegnato, faccio il sindaco, ho un sacco di ordinanze da firmare..."
"Sai cosa ti dico? Vado direttamente in tv, e la butto lì: Ehi, base, che ne diresti del semipresidenzialismo?"
"Figata! Però qualcuno si lamenterà".
"Eh, si capisce, adesso solo perché uno fa il vicesegretario del PD non può più andare in tv a suggerire la prima riforma istituzionale che gli viene in mente..."
"Sì, ti criticheranno tutti... intanto però inizieranno a discuterne".
"Poi tra qualche settimana si fa un sondaggio... e vualà, abbiamo consultato la base. Senza bisogno di tutte quelle ferraginose strutture intermedie".
"Noi sì che siamo moderni, ahò. Io conosco un'agenzia di sondaggi che non sbaglia quasi mai, mi dice sempre quello che voglio sentire, vedrai che ci fanno un lavoro coi fiocchi".
"Allora vado?"
"Va', va'"
"Sparo la riforma?"
"Spara, spara... No, aspetta, mi è venuta in mente una cosa. Berlusconi".
"E cosa c'entra Berlusconi, adesso".
"Ti sembrerà strano, eppure c'entra. Se facciamo il semipresidenzialismo, siamo sicuri che alla fine gli italiani non eleggano lui? Perché se andasse a finire così non ce lo leveremmo più dai..."
"Ma no, vedrai, eleggeranno te".
"Sul serio?"
"Vai tranquillo! Ti ricordi l'ultimo sondaggio?"
"Ah, già, i sondaggi, dimenticavo".
"Non sbagliano mai, no?"
"Quasi mai".
"E dicono sempre quello che vuoi sentire, no?"
"Con quello che paghiamo, ci mancherebbe".
"Allora vado, eh?"
"Vaivai".
"La sparo?"
"Sparaspara".
"Prodi se la prenderà".
"Pazienza".
"D'Alema s'incazzerà".
"Figata".
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fioretti per l'anno nuovo, 1

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Un sano colpo alla botte

Numero uno, non si sfottono più i Neoconi. Basta. Finito.
Aveva un senso nel Duemilaetré. Continuava a essere divertente nel Duemilaequattro. Nel Cinque era trito, ma funzionava. Ma nel Sette basta, ormai è roba da Vanzina.

Eppure la tentazione c’è, voglio dire, come si fa? Basta un clic, e ti trovi davanti Camillo stizzito perché si sono permessi di mettere in dubbio l’intelligenza di George W, uno che si è laureato in STORIA a Yale. Scritto proprio così, tutto maiuscolo, perché si capisca che è Yale, mica un corso di ricamo. No, dico, provatevi voi a laurearvi in STORIA a Yale. E "con voti migliori di John Kerry” (John chi?)

Sì, sì, certo, ma è facile adesso. Ben altra cosa quattro anni fa. A quel tempo tutto sommato i neoconi erano il massimo. Viaggiavano col vento il poppa, avevano l’aria di chi risistema la Storia con una giocata. Era un bluff, ma è così facile, visto dal fosso del senno del poi. In realtà uno come Camillo è da apprezzare per la coerenza. È lì sulla linea da sei anni, e non si muove di un centimetro. Vi ricordate quando lanciò l’islamofascismo? Beh, lui è ancora lì: Con gli islamofascisti non si discute! Averne, di uomini come lui.

Io dico che con l’anno nuovo bisogna iniziare a preoccuparsi di una razza diversa. È tempo di dare un sano colpo alla botte.
Perché a furia di dire che gli americani hanno sbagliato tutto, qui si perde il lume. Tutti questi festeggiamenti per la tremillesima bara a stelle e strisce sono repellenti. Tutta questa intelligenza col nemico – ehi, guardate che è pur sempre un nemico. Un fanatico. Il migliore c’ha la rogna.

Prendete al Sistani. Ce l’abbiamo col Papa perché non vuole i Pacs; provate a chiederli ad al Sistani, che proibisce di parlare alle donne non sposate. No, giusto per mantenere le proporzioni. Perché tra un po’ rischiamo di farne un santino, di questo al Sistani. C’è persino un giornalista italiano che lo ha già nominato Uomo del 2007 – al Sistani, non so se ci siamo spiegati.
Che giornalista? Mah, uno di quelli dal dialogo facile con l'islam... uno senza permalink, maledizione. Aspettate, eccolo qui.
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- severo monito

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58 di questi giorni

NEL RIGOGLIO DI INTIMI AFFETTI SUSCITATO DA QUESTA TRASMISSIONE MI È CARO INTERPRETARE CON LA MIA PAROLA IL FERVORE DI SENTIMENTI CHE, COME SULLA SOGLIA DI OGNI ANNO, COSI NELL'ATTUALE VIGILIA TUTTI CI ACCOMUNA IN UN PALPI TO DI MUTUA COMPRENSIONE E DI FRATERNA SOLIDAR1ETÀ.

E' QUESTA UN'ORA CHE PIÙ DI OGNI ALTRA CI RICHIAMA AL TRASCORRERE DEL TEMPO E CI INDUCE A BANDIRE RISENTIMENTI E POLEMICHE, A GUARDARE PIÙ OBIETTIVAMENTE AL PASSATO ED A FORMULARE I MIGLIORI PROPONIMENTI PER L'AVVENIRE.

NEL CORSO DI QUEST'ANNO, IN CUI NON SONO MANCATI DRAMMATICI EVENTI CHE HANNO TENUTO IN TREPIDAZIONE E IN ANGUSTIA I POPOLI E GLI INDIVIDUI PENSOSI DEL DESTINO DELL'UMANA CIVILTA', L'ITALIA IN CONFORMITÀ DI UNA VOCAZIONE DA ESSA PROFONDAMENTE SENTI TA E SANCITA DALLA STESSA COSTITUZIONE , HA CONTINUATO A DARE IL SUO ATTIVO CONTRIBUTO ALLA CAUSA DELLA PACE E DELLA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE.

SUL PIANO INTERNO, IL DELICATO PROBLEMA DELLA CONGIUNTURA ECONOMICA MANIFESTA ALCUNI SINTOMI INCORAGGIANTI E SONO SICURO CHE CON IL CONCORSO DI TUTTE LE FORZE PRODUTTIVE, DAI LAVORATORI AGLI IMPRENDITORI ECONOMICI, TUTTO SARÀ FATTO AFFINCHÈ LA NOSTRA ECONOMIA SI SVILUPPI CON RINNOVATA FIDUCIA.

Le forze sociali sembrano optare al presente per posizioni di contrasto o quanto meno di dura dialettica, ma appaiono consapevoli delle difficoltà e desiderose di contribuire ad affrontarle. I partiti che hanno stipulato un'intesa di programma devono esprimere una solidale volontà di convergenza riformatrice. Come ho già avuto occasione di dire ogni forza politica deve conservare il suo patrimonio ideale, ma le intese raggiunte o da raggiungere su specifiche proposte politiche dovranno sempre avvenire sul terreno della fedeltà ai valori della Costituzione.

Vi è un'altra mia preoccupazione. non posso nascondervela. Si stanno verificando scandali. Non si verificano questi scandali nella classe lavoratrice propriamente detta. Si stanno verificando in alto questi scandali, tra gente, tra persone che stanno bene economicamente, ma che, si vede, sono insaziabili di danaro, di ricchezza. Scandali che turbano la coscienza di coloro che onestamente lavorano e che onestamente si guadagnano il necessario per vivere. Quindi la legge sia implacabile, inflessibile. contro i protagonisti di questi scandali, che danno un esempio veramente degradante al popolo italiano.
Vi è un'altra considerazione che vi debbo fare, che riguarda la nostra gioventù, Mi stanno molto a cuore i giovani. Vedete, qui al Quirinale ho Instaurato un metodo: quello di ricevere tutte le scolaresche che al mattino vengono a visitare Il Quírinale. In questi anni ne ho già ricevuti 360 mila.
io non faccio discorsi a questi scolari, a questi giovani; intreccio con loro un dialogo, cioè mi sottopongo ad un interrogatorio, a molte domande. Ebbene, la loro preoccupazione è soprattutto questa, miei cari compatrioti. Essi mi chiedono: "Quando avremo terminato I nostri studi. troveremo un'occupazíone?". E poi mi pongono un'altra domanda: "Il nostro domani sarà turbato dalla guerra?".
Ecco le domande che mi fanno i nostri giovani. E non dobbiamo tradire le speranze della nostra gioventù, di questa gioventù che rappresenta l'avvenire della Patria, l'avvenire della nostra Nazione.

Per risolvere questi problemi gravi, occorre una grande mobilitazione di tutti, sagge e coraggiose iniziative, nel segno di una concordia nazionale di fondo che di niente vuol privare la dialettica democratica, ma che anzi da essa si alimenta come in ogni societa' aperta, in vista di una collaborazione NECESSARIA per il bene comune. Cio' quanto meno su questioni vitali, come la lotta alla criminalita' organizzata, inaccettabile in se' e con le sue DRAMMATICHE diramazioni nel traffico di droga e nel piu' barbaro dei delitti, il sequestro di persona.
Certo, la ''questione giustizia'' assume, in questa prospettiva, una assoluta urgenza e priorita'. E rende assolutamente necessaria una sua soluzione, nell' anno 1991, - che io vorrei poter chiamare l' ''anno della giustizia'' - anche con un piano straordinario in termini di aumento dei magistrati, di potenziamento delle strutture operative, di riforme da completare, esaminando anzitutto ed approvando SOLLECITAMENTE il pacchetto di misure che il Governo ha presentato al Parlamento in tema di giustizia e di sicurezza pubblica, nonche' di quelle di cui io stesso ho investito le Camere.

Tutti ci ricordano che siamo ad un passaggio delicato, difficile; ed è vero, ma attenzione non ci viene chiesto nulla, proprio nulla di eccezionale, nulla di eroico. Non assumiamo il tono dell'eroismo. Ci viene soltanto chiesto di fare bene il nostro dovere, proprio null'altro.
Non ci viene chiesto di essere salvatori della Patria, ma servitori della Patria, sí! e con amore!
Se faremo questo, un giorno, volgendoci indietro, vedremo che il p a s s a g g i o è stato superato....
L'essenziale è che a superarlo sia tutto il popolo italiano. Tutto!
E che ciascuno voglia e possa camminare insieme.
Dipende da ciascuno di noi che camminiamo e che aiutiamo quelli che non possono camminare, perché occorre che tutto il popolo cammini.
Ho detto l'anno scorso: "l'Italia risorgerà", ed era augurio fatto con il cuore. Oggi mi sento di poter dire "l'Italia sta risorgendo!".

Possa il 2006 portare serenità a voi, alle vostre famiglie, alla nostra amata Patria.
Viva l'Italia!
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Prometticelo ancora, Dave

Quest'anno.
Quest'anno sarò breve.

(risate)


Ah, dimenticavo: Giorgio Armani. Perché? Così.
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Maestri di vita (4) – Giorgio Gaber (1939-2003)

Margherita,
lo sai che tu sei tutta la mia vita?
Lo sai che ormai il mio cuore ti appartiene?
Ti voglio tanto bene, e invece tu…

E oggi un anno nuovo ci regala il calendario
si accendono le luci e si tira su il sipario
ognuno fa la sua parte e incomincia il blablabla
alla moda
alla moda
alla moda del varietà

E alle 8 e mezza mi presento puntuale
lavoro tutto il giorno e non mi trattano mica male
si spera nell'aumento che la vita risolverà
alla moda
alla moda
alla moda del varietà

Margherita,
lo sai che tu sei tutta la mia vita?
Lo sai che ormai il mio cuore ti appartiene?
Ti voglio tanto bene…

…e invece tu mi guardi storto
e mi dici una parolaccia
poi mi carichi a corpo morto
e mi tiri due pugni in faccia
ahi ahi ahi ahi

Se io non so di un fatto la versione originale
ci sono i quotidiani, c'è la radio e il telegiornale
mi basta seguire un momento e ho già chiara la verità
alla moda
alla moda
alla moda del varietà

non può risolver tutto neanche la democrazia
ma è l'unico strumento che ci dà una garanzia
viviamo finalmente con una certa dignità
alla moda
alla moda
alla moda del varietà

Margherita,
lo sai che tu sei tutta la mia vita?
Lo sai che ormai il mio cuore ti appartiene?
Ti voglio tanto bene…

…e invece tu non sei clemente
e mi picchi in un ginocchio
io mi piego perché sofferente
tu mi morsichi in un orecchio
ahi ahi ahi ahi

a scuola ai buoni un premio, ai cattivi la punizione
ma in seguito nella vita è meno chiara la divisione
si parla di giustizia, di uguaglianza e blablabla
alla moda
alla moda
alla moda del varietà

e quando sarò morto mi faranno il funerale
per una volta ancora sarò l'interprete principale
finita la triste funzione poi la vita continuerà

alla moda
alla moda
alla moda del varietà

(A la moda del varietà, 196?)

Un buon proposito per il 2003 potrebbe essere: basta coccodrilli, almeno per un po', eh?
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Adesso è buffo pensarci, ma il proposito per il 2001 era di scrivere una poesia al giorno. Questa era la prima:

Stasera, sul finire del millennio
Un angelo (nero) mi ha visitato
Mi ha cercato a tutti i campanelli
per dirmi: Buana, ti portano via
la macchina.

Io (che ho un bell’anonimato da difendere
qui tra scuri chiusi sigillato
per risparmiare sul riscaldamento
e concentrarmi sull’ultimo concorso),
io penso sia il pappone della tipa
che abitava qui sopra quest’estate,
ospite di un sardo allucinato.
Il pappa diceva d’essere il fratello
di lei: ma non somigliavano per niente.

E giusto per sfatare questa storia
che s’assomiglino tutti, pure lei
da un mese all’altro mutava le forme.
A volte era più alta, direi somala,
a volte tracagnotta nigeriana
sbuffante con la spesa sui gradini
che poi scendeva agile, tigrina,
con tacchi da suicidio.

Vennero su due agenti a ferragosto
a chiedere se per caso era un bordello
il nostro condominio.
Ma perché pensare male di qualcuno
solo per i suoi orari? Certe volte
io e lei ci incrociavamo sul portone
(diciamo alle quattro e mezza del mattino).
“Sei stato a ballare?”, domandava,
io rispondevo e non chiedevo niente.

E – un po’ perché il sardo andava giù di testa,
e pare avesse ucciso già qualcuno
da giovane – un po’ perché l’angelo nero,
già conosceva il mio parcheggio fisso,
(e poi certo, per mancanza di prove)
non dissi niente neanche con gli agenti.

Perché, sia chiaro, io vivo qui per caso
com’è un caso finire qui il millennio
nel mezzo di un bel niente.
In piazza un carro attrezzi sgomberava
per i festeggiamenti, e la mia opel
(che mi somiglia ormai) non cooperava:
stava tra i piedi a tutti.

Concilio e mi tolgo dal disturbo
(non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo)
Buon anno angelo nero e niente grazie
È stato solo uno scambio di favori.


Un proposito per il 2002 potrebbe essere: lasciar perdere tutto, in particolare i buoni propositi.
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